Il Trentino, nel corso della sua storia, ha saputo trasformare i limiti geografici in punti di forza, dimostrando come le ridotte dimensioni delle comunità montane si siano tradotte in esperienze di autogoverno locale condotte con lungimiranza e in profonda connessione col territorio.
Con l’idea che il concetto di “territorio” vada compreso non solo come uno spazio fisico, ma soprattutto come il risultato di una complessa rete di relazioni tra la comunità e il territorio stesso, l’esperienza dell’autonomia trentina è prova di come ogni trasformazione sia plasmata dal contesto culturale in cui si inserisce, costituendo al contempo un’opportunità per far evolvere la cultura della comunità stessa.
In questo volume, Bruno Zanon conduce un’analisi approfondita della storia della pianificazione urbanistica del Trentino, dall’immediato dopoguerra ai giorni nostri. L’opera ripercorre, decennio per decennio, il corso dei processi di pianificazione urbanistica nel contesto più ampio della storia, della cultura e della società trentina, evidenziandone le sfide e le difficoltà.
Uno dei punti centrali è il Piano urbanistico provinciale (PUP) degli anni ’60, che rappresentò un vero e proprio unicum a livello nazionale, contribuendo a trasformare il Trentino in un importante laboratorio istituzionale e sociale.
Il volume offre una riflessione fondamentale sulle sfide attuali e future del Trentino, ponendo l’accento sulla necessità di bilanciare tradizione e innovazione, per generare un benessere sostenibile che tenga conto del passato recente, della storia degli ultimi decenni, e di quanto (e di come) si è saputo pianificare fin qui quel bene primario che è la “terra” su cui viviamo.