In Trentino, come nel resto del Paese, negli ultimi 50 anni si è assistito a una profonda evoluzione culturale della concezione di salute e dei modi per favorirla e/o per recuperarla. Una evoluzione che ha comportato scelte politiche e tecniche del tutto nuove, indotte dal fatto che la salute non equivale più ad assenza di malattia, concetto che aveva focalizzato tutta l’attenzione sulla individuazione e sulla cura delle singole malattie, ma a completo benessere fisico, mentale e sociale.
Tutto questo, in Trentino, ha trovato per molti aspetti condizioni di massimo favore, ma anche alcuni vincoli che da un lato hanno costituito dei limiti alla potestà di “autogoverno” e, dall’altro, hanno reso particolarmente impegnativo il concreto espletarsi di questa nuova idea di salute.
In questo complesso scenario, che intreccia opportunità e vincoli, si colloca il volume di Paola Maccani e di Franco Debiasi. Un lavoro che ripercorre con rigorosa competenza le politiche sanitarie che l’Autonomia del Trentino ha messo in atto a partire dal Secondo Statuto del 1971.
Il testo, dopo un richiamo alla situazione preesistente al Secondo Statuto, entra nel vivo di un decennio, quello degli anni ’70, che può essere definito come la pietra miliare dell’attuale sistema sanitario nazionale e provinciale, proseguendo poi lungo la situazione sanitaria degli anni ’80, ’90 e 2000, per giungere infine all’attualità dei giorni nostri, tanto segnati dalla pandemia da Coronavirus. Un viaggio a tappe tra le scelte politiche e gli interventi operativi in campo sanitario messi in atto dalla Provincia autonoma di Trento in questi ultimi 50 anni, che certamente ha il merito di riempire un preoccupante vuoto di conoscenza su un settore cruciale ad ogni livello, istituzionale, sociale ed economico.